DALL' ALBA AL TRAMONTO
Addormentarsi con le prime luci dell' alba e risvegliarsi con il sole che tramonta è una sensazione che non provavo dai tempi delle superiori quando facevo i veri sabato sera con i vecchi amici della compagnia di Lavariano, Srotolo, il Bosca, Pieri e Zuppa.
Ricordo una 24h enduro sulla spiaggia di Lignano, mi svegliai inferddolito su una sdraio davanti alla terrazza mare, Srotolo non si trovava più, diedi uno scossone al Bosca che stava duro come un baccalà, un ghiacciolo di due metri d'altezza, c'eravamo giurati di non chiudere gli occhi quella notte, ma la bottiglia di wodka slava che ci si portava appresso non bastò.
Sul ciglio della strada, mal parcheggiata, una cinquecento bianca del 75'...più vecchia di me, sulle fiancate il Boscaiolo aveva applicato due adesivi giganti di color rosso con il faccione di profilo del moicano della Diesel, dal tettuccio aperto spuntavano due piedi enormi, le calze, una rossa e una gialla erano spaiate, ma i piedoni erano della stessa persona...Zuppa.
Zuppa era talmente grosso che nessuno sarebbe riuscito a dormire con lui in quel piccolo sedile posteriore.
All'epoca se avevi un chiodo, la giacca in pelle intendo, non dovevi levartelo mai, era come una regola, dovevi stare fottuto, che ti tenesse caldo o che ti ghiacciasse, Zuppa lo teneva addosso sempre, il chiodo più grande che avessi mai visto, potevi farci una tenda ma lui ci stava dentro come in un collant.
Pieri era uno di paese, ma uno di quelli veri, uno di quelli che dormire era per i morti, insomma.
"Si deve fare quello che é da fare!" diceva, infatti se ne stava seduto al bar con una lattina di birra in mano, ci guardava come a dire : "Ma guarda questi poveri stronzi".
Era sua abitudine darci degli smidollati, lo faceva sentire più grande anche se in realtà era il più giovane di tutti noi,comunque mentre il Boscaiolo tentava di svegliare Zuppa scuotendo il cinquino come se fosse uno shaker ,io, fottuto come una merda tentavo di barcollare dritto verso Pieri e più mi avvicinavo e più mi domandavo se la lattina che stringeva in mano fosse una versione mignon o se le sue mani fossero delle pale...Pieri era enorme, anche lui stava sui due metri, non un filo di pancia, ma grosso come uno di quei ragazzoni americani che giocano nei 49ers.
Arrivai tutto d'un fiato al suo tavolino e lasciai cadere il mio culo secco su una di quelle sedie di plastica che le mattine di maggio a Lignano sta ancora ferdda e umida, "Paese di merda" commentai.
Pieri sembrava un conte svizzero, serio, un po' rabbioso, "Quel coglione di Avaglio si é perso, tu lo sai o no che quello é un coglione, chissà dove cazzo sta ora, bisogna andare a cercarlo", disse con una smorfia di uno che conosceva Srotolo dai tempi delle elementari, erano dello stesso paese loro due, infatti quando stavamo in compagnia avevano il tipico atteggiamento di due che non solo possono ma ci godono a mandarsi affanculo il più possibile...antipatia ma innegabile legame di vita, un po' come Bud Spencer e Terence Hill.
Srotolo lo chiamavamo così perché aveva un cazzo enorme, lui quando andava a pisciare non lo tirava fuori come noi mortali, lo srotolava!
Per farla breve, quel coglione di Srotolo comparì magicamente da un angolo di una strada, aveva perso una scarpa...
"Te l' avevo detto che era un coglione" commento con un ghigno di compiacenza Pieri.
Dovev fosse stato, con chi fosse stato non aveva importanza, nessuno glielo chiese...anche perché tanto non se lo sarebbe ricordato.
Stava tramontando...era il caso di fare rivedere ste facce fottute alle nostre madri.
Ricordo una 24h enduro sulla spiaggia di Lignano, mi svegliai inferddolito su una sdraio davanti alla terrazza mare, Srotolo non si trovava più, diedi uno scossone al Bosca che stava duro come un baccalà, un ghiacciolo di due metri d'altezza, c'eravamo giurati di non chiudere gli occhi quella notte, ma la bottiglia di wodka slava che ci si portava appresso non bastò.
Sul ciglio della strada, mal parcheggiata, una cinquecento bianca del 75'...più vecchia di me, sulle fiancate il Boscaiolo aveva applicato due adesivi giganti di color rosso con il faccione di profilo del moicano della Diesel, dal tettuccio aperto spuntavano due piedi enormi, le calze, una rossa e una gialla erano spaiate, ma i piedoni erano della stessa persona...Zuppa.
Zuppa era talmente grosso che nessuno sarebbe riuscito a dormire con lui in quel piccolo sedile posteriore.
All'epoca se avevi un chiodo, la giacca in pelle intendo, non dovevi levartelo mai, era come una regola, dovevi stare fottuto, che ti tenesse caldo o che ti ghiacciasse, Zuppa lo teneva addosso sempre, il chiodo più grande che avessi mai visto, potevi farci una tenda ma lui ci stava dentro come in un collant.
Pieri era uno di paese, ma uno di quelli veri, uno di quelli che dormire era per i morti, insomma.
"Si deve fare quello che é da fare!" diceva, infatti se ne stava seduto al bar con una lattina di birra in mano, ci guardava come a dire : "Ma guarda questi poveri stronzi".
Era sua abitudine darci degli smidollati, lo faceva sentire più grande anche se in realtà era il più giovane di tutti noi,comunque mentre il Boscaiolo tentava di svegliare Zuppa scuotendo il cinquino come se fosse uno shaker ,io, fottuto come una merda tentavo di barcollare dritto verso Pieri e più mi avvicinavo e più mi domandavo se la lattina che stringeva in mano fosse una versione mignon o se le sue mani fossero delle pale...Pieri era enorme, anche lui stava sui due metri, non un filo di pancia, ma grosso come uno di quei ragazzoni americani che giocano nei 49ers.
Arrivai tutto d'un fiato al suo tavolino e lasciai cadere il mio culo secco su una di quelle sedie di plastica che le mattine di maggio a Lignano sta ancora ferdda e umida, "Paese di merda" commentai.
Pieri sembrava un conte svizzero, serio, un po' rabbioso, "Quel coglione di Avaglio si é perso, tu lo sai o no che quello é un coglione, chissà dove cazzo sta ora, bisogna andare a cercarlo", disse con una smorfia di uno che conosceva Srotolo dai tempi delle elementari, erano dello stesso paese loro due, infatti quando stavamo in compagnia avevano il tipico atteggiamento di due che non solo possono ma ci godono a mandarsi affanculo il più possibile...antipatia ma innegabile legame di vita, un po' come Bud Spencer e Terence Hill.
Srotolo lo chiamavamo così perché aveva un cazzo enorme, lui quando andava a pisciare non lo tirava fuori come noi mortali, lo srotolava!
Per farla breve, quel coglione di Srotolo comparì magicamente da un angolo di una strada, aveva perso una scarpa...
"Te l' avevo detto che era un coglione" commento con un ghigno di compiacenza Pieri.
Dovev fosse stato, con chi fosse stato non aveva importanza, nessuno glielo chiese...anche perché tanto non se lo sarebbe ricordato.
Stava tramontando...era il caso di fare rivedere ste facce fottute alle nostre madri.

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