mercoledì, gennaio 25, 2006

ELOGIO AL SENO


Basteranno mai cinque punti per descrivere l' uomo o la donna della nostra vita?
Certo è che già pare difficile metterne vicini un paio...cinque poi.
Balordina sottolinea l'eleganza nell' essere sbronzi e io rido con cognizione di causa, parla di un pizzico di gelosia, questo sarebbe un altro bel quesito da porci : "Gelosia si o gelosia no?E se si, fino a che punto?E se no, perchè no?".
Tra una riga e un' altra mi ricorda quanto è coinvolgente e quanto rende complici il cibo, allo stesso tempo mi rammenta quanto è facile far appassire questa atavica passione che lega la coppia prendendo scelte drastiche come il veganesimo o il vegetarianesimo...non che abbia nulla contro i suddetti stili di vita...ma vi prego, essere vegetariani non vuol dire mangiare solo formaggi e terrine di verdura!!!! Ma la fantastica storia di Fabio che non ha mai conosciuto un vegetariano/a che facesse una cena come si deve ve la racconto un' altra volta!
K mi affascina ricordandomi quanto è bello vedere un uomo che gioca con i bambini...io adoro i bambini...ma anche loro adorano me! Poi mi piace quando parla ancora dell' uomo a forma di pene al quale si lascia credere di comandare, ricorda K, il detto "tira di più un pelo di fica che un carro di buoi"...non vale per tutti i maschietti! Comunque, per niente banale ne pallosa, secondo me fai bene a crederci.
Stelladellasenna la lascio sempre per ultima perchè i suoi post hanno sempre un misto di amore e odio, sembra che i suoi testi li scriva un cerbiatto travestito da leone (certo che devono avertene combinate delle belle Stella! Oh no?)
Cara stella comunque sappi che colui che stai cercando non è l' uomo impossibile...è solo l' uomo raro.
Per quanto riguarda l' insicurezza e l' incostanza nelle donne posso dirti che a lungo andare per quanto affascinanti possano essere questi due caratteri...logorano e anche parecchio, cominciando da chi ne porta la bandiera fino ad arrivare a chi speranzoso sta tentando di sorreggere sia lei che la bandiera stessa.
Mi aspettavo una perla dal Guru...ma chissà, sarà a lezione con la maestra.
Apro una parentesi sul mio caro amico Luki che sponsorizza il suo foto blog usando un plurale maiestatis che ha del Giulio Cesare...caro amicone, qua si parla di cose di ogni giorno, per quanto spesso al sapore di vaiotta, quasi sempre con un pizzico di ironia e "coglionaggine", non penso che postare commenti sulle partite di calecetto, ragazzine minorenni dalle abitudini spiritose e commenti sulle "ciarine" in Taverna possano interessarmi...una cosa è certa, sono sicuro che ti guadagnerai tutta quella fascia di pubblico che proprio tu consideri la crem della crem, quel pubblico che non riesce a scrivere due righe sul mio blog ma che sicuramente riuscirà a mettere vicino con orgoglio una bestemmia seguita dalla parola "cerone" concludendo con un allegro saluto del tipo "ci si becca in Taverna" sul tuo angolino di etere.
Avrei preferito averti al mio fianco ma visto che le cose stanno così...ALOHA luke!
Ma ora torniamo a noi e a quello che sarà il mio delirio della notte...
...le tette.
Anto dice che seguo la regola delle "tette grosse e dure"...cara Anto, ma ti sei fottuta il cervello?
Ho sempre sostenuto che i brasiliani non capissero un cazzo, partivo dal principio di base che non puoi ancorarti alle forme di un fondoschiena, le tette non hanno rivali, le tette sono le tette, piccole, grandi, esagerate, sode, mosce, puntute, fiappe, dai capezzoli stretti a codino di wurstel ai capezzoli larghi come un 45 giri, dai capezzoli scuri come la cioccolata ai capezzoli chiari che si perdono in curva.
Quando ero piccino prendevo di nascosto le chiavi della cantina a mia nonna e dicendole che andavo a giocare in cortile sgattaiolavo giù per la tromba delle scale, scendevo fino agli scantinati dove sentivi forte l' odore dei salami appesi misto all' olio delle biciclette, entravo silenzioso nella cantinetta dei nonni, mi tiravo dietro la porta e spostando qua e la vasi di conserva e bottiglie di vino, arrivavo vincitore davanti ad un comodino bianco, sporco di ragnatele e di tempo che gli si era appoggiato addosso negli anni.
Credetemi, aprire quel cassettino era un gesto così innocente, lo facevo guardandomi a destra e a sinistra, proprio come quando si attraversa la strada, l' odore che ne usciva non era dei migliori, l' umidità dava alla carta puzza di muffa e in quel cassetto era pieno di carta...riviste...tutta la collezione di playboy di mio nonno.
Beh, che ci crediate o no, ricordo ancora adesso quell' odore come quello di una donna con la quale ho fatto l' amore.
Avevo dimenticato quanto bello fosse giocare a calcio con gli amici, le corse in bici intorno ai palazzoni, tirar di fionda nel culo delle passanti...ora sapevo che quello era il mio divertimento preferito, dicevano che doveva uscire una spuma e io ci mettevo tutto l' impegno che potevo per poter assistere a questo miracolo della natura, non mi impegnavo così tanto dal Natale in cui mi regalarono il castello medioevale dei lego.
Dicevano anche che potevi rimanere cieco, poco male, mi pareva ne valesse la pena, anche se a distanza di anni penso che la perdita di diottrie alla quale ho dovuto sopperire con un paio di occhiali probabilmente trova la sua causa nella miriade di seghe che mi sono fatto in quella piccola e angusta cantina buia.
Tutto questo per dirvi che quando sfogliavo quelle pagine, guardavo le tette di queste donne, le guardavo con dovizia cercando di immaginarmi come sarebbe stato poterle toccare...tutte, una per una, senza distinzioni.
La morale non è che tutti quelli che portano gli occhiali si sono fatti troppe seghe in cantine buie e anguste bensì che le tette sono belle, qualsiasi dimensione e forma esse abbiano.
Aloha