giovedì, settembre 21, 2006

CIAO LUCY,HO CONOSCIUTO L'UOMO DELLA MIA VITA ULTIMA PARTE


CINDY: "Ciao Lucy, sono Cindy."
LUCY: "Ciao Cindy, che ci fai già sveglia di sabato mattina?"
CINDY: "Ti devo raccontare una cosa incredibile!"
LUCY: "Dimmi dimmi, un uomo?"
CINDY: "Non è un uomo, è...l'Uomo!"
LUCY: "Nahhh!!!!Te lo sei scopato?"
CINDY: "Dai...e che cazzo, ti parlo di cose serie!"
LUCY: "Ecco appunto, com'è a letto?"
CINDY: "...fantastico!"
LUCY: "E a misure come stiamo?"
CINDY: "Ma che cazzo di domande fai...boh?Bene...nella media...ma lui è così dolce!"
Cindy e Lucy continuarono a parlare per più di un ora al telefono, lo sapete come sono le donne no?Alla fine della telefonata Lucy sapeva anche quanti peli nel culo aveva Josh, la super cazzola, antani, lo scappellamento a destra e il tapiro tapioca.
LUCY: "Dio come sono contenta per te, Mike invece mi sta facendo impazzire..."
CINDY: "Cosa intendi?"
LUCY: "Ma si...il solito no?Non mi capisce, non mi ascolta"
CINDY: "Mi dispiace Lucy, sai Josh invece è diverso, lui mi legge nel pensiero, sa già quello che voglio prima che riesca ad aprire bocca."
LUCY: "Hai un culo sfacciato Cindy McHooper!Ma te lo meriti, hai penato così tanto per quello stronzo del tuo ex."
CINDY: "Ecco appunto, non ne parliamo neanche, ora ho altre cose a cui pensare...tipo che mi alzo da questo letto che sa ancora di sesso..."
LUCY: "Troiahhhh!!!"
CINDY: "...mi faccio un caffè, una doccia e vado sulla Fifth Ave. a comprarmi un paio di scarpe per sta sera...mi porta a cena!!!"
LUCY: "Ben fatta!Dio come ti invidio!"
CINDY: "Ok allora ti chiamo domani per eventuali ragguagli!"
LUCY: "A domani bella."
CINDY: "Un bacio"
LUCY: "Ciao"
CINDY: "Ciao"
Cindy si alzo dal letto benedetto, andò in cucina e si fece un buon caffè, apri la finestra e fece entrare un po' d'aria e un po' di rumori di NewYorkCity, si accese una sigaretta continuando a sorridere da sola ancora a ripetersi come tutto questo avesse dell' incredibile...quando ad un certo punto...
...un gorgoglio strano le fece contrarre gli adominali, caffè+sigaretta si sà, fanno quest' effetto, di colpo tutto si fece più reale, gli angioletti smisero di cantare e uno squassante peto sopraggiunse a spazzar via la poesia di quei pensieri.
Non c'era bisogno di chiederselo due volte...la risposta era si : "Devo cagare immediatamente prima di farmela nelle brache!"
Una corsa disperata, trattenendo il respiro, inframezzata da piccole coliche pungenti come spine...la tazza del cesso stava lì, giù il pigiama, giù le mutandine...e via!
Cindy ce l'aveva fatta..."ohh che bene..." pensava mentre dava l' ultimo colpo di reni, nel frattempo tutta la poesia ritornava ad avvolgerla come una coperta calda, Josh e il suo profumo, le carezze, i baci...
...ma quando abbassò gli occhi si ritrovò di fronte ad uno spettacolo abominevole!
Aveva fatto uno stronzo che a buttarlo in bilancia probabilmente pesava un chilo e mezzo!
"Mio Dio!" Esclamò ad alta voce la giovane ragazza, "E' più grande del mio avambraccio!"
Poco male, si pulì delicatamente e tirò l'acqua...
...e fu li che realizzo in quale pasticcio si sarebbe cacciata.
Lo stronzo non voleva saperne di andare giù e vani furono i numerosi tentativi che fece per annientare il nemico merdoso, provò a scioglierlo con l'acqua bollente, provò a farlo a metà con un bastoncino da spiedino, provò persino a levare un po' di carta in eccesso ma non ci fu nulla da fare, quel fottutissimo stronzo continuava a fissarla negli occhi come in segno di sfida, come a dire:
"Col cazzo che mi mandi giù!"
E fu proprio in quel momento che Cindy ebbe un idea folgorante e pensando fra se e se disse:
"Beh, visto che non mi sembra il caso di lasciare uno stronzo grande come una sopressa galleggiare nel cesso di Josh, l'unica alternativa all' andare giù...è andare su!"
Cindy si fece coraggio, prese un sacchetto di plastica e usandolo come un guanto mise mano allo stronzo constatandone trall'altro l'improbabile consistenza e la densità, con qualche smorfia di ribrezzo cacciò il sacchetto in un altro ancora e ci fece un nodo di quelli che si fa fatica a sciogliere.
Si vestì in fretta, rifece il letto, raccolse il sacchetto pieno di merda e corse in cucina...sapete com'è, le sembrava bello lasciare un bigliettino a Josh, giusto per essere romantica.
"Sei la cosa più dolce...la cosa che aspettavo da tanto tempo...Tua,Cindy"
"Ok, ora via di qui, non si sa mai che per un motivo o per l'altro ritorni a casa e mi trovi con un sacchetto pieno di merda sotto braccio!" , disse la giovane in preda all' agitazione.
Cindy si tirò dietro la porta, proprio come le aveva detto Josh quando un dubbio malefico le si piazzò davanti come una guardia svizzera...
...appunto, il sacchetto pieno di merda dicevamo.
"AHHHHHHHHHHHHHHHHH" L'urlo fece vibrare i lampadari, la borsa di Cindy cadde a terra a rallentatore, lei si voltò di scatto e nella frazione di un millesimo di secondo, fissando il pomello della porta Cindy chiamò Dio e gli chiese:
"Fai che possa aprirla!"
..."No", rispose Dio.
Lei era fuori, disperata sui gradini del pianerottolo e quello stronzo se ne stava là , spapparanzato sul pianale della cucina tra il piatto della frutta e un barattolo di miele.
Fu così che Cindy scomparve lasciando a Josh un unico e misero ricordo :
Uno stronzo dentro casa!
Aloha

mercoledì, settembre 20, 2006

CIAO LUCY,HO CONOSCIUTO L'UOMO DELLA MIA VITA 2°PARTE


La festa era piuttosto movimentata, le facce che ci giravano non erano male e Cindy abbassava gli occhi ogni volta che veniva urtata da qualche ubriaco, si era fatta spazio tra la folla giusto giusto per raggiungere il tavolo degli alcolici.
Alle sue amiche c'era voluto molto poco sia per adattarsi all' ambiente, sia per dimenticarsi della loro compagna che che aveva partecipato un po' controvoglia, infatti Cindy, tutto d'un tratto si era trovata sola soletta a scegliere sul fondo di quale bottiglia sarebbe andata a cercare la porta per evadere da tutto questo dispiacere che le pesava così tanto sul sorriso e quando si fermò esitando se allungare il suo succo d'arancia con gin o vodka una voce dolcissima ed educata le bisbigliò nell' orecchio:
"Se ne vuoi bere parecchia di quella roba forse è meglio se aggiungi la Vodka piuttosto che il gin, quello poi ti rimane sullo stomaco per due giorni di fila, parola di professionista!"
Cindy si voltò piano, e quando con fatica alzò lo sguardo pesante di timidezza nell' intento di dare un volto a quel bellissimo accento scozzese, si ritrovò davanti Josh e il suo sorriso rassicurante, pieno di spontaneità e fascino.
Josh veniva da una famiglia molto ricca, suo padre era un ambasciatore scozzese a Parigi e sua madre era francese, figlia di una nobile casata che affondava le sue radici nel più lontano rinascimento d' oltralpe.
Alto, slanciato e dalle movenze eleganti, josh aveva riaccordato le note di Cindy con poche chiacchiere e qualche sorriso, presero la bottiglia di vodka e si ripararono sul tetto del palazzo, entrambe erano un po' infastiditi dal caos che li circondava o se vogliamo essere più sinceri entrambe volevano parlare a bassa voce...giusto per avvicinarsi un po'.
New York quella sera era spettacolare, una cornice che avrebbe reso aggraziato anche il dipinto più mediocre.
Josh e Cindy passarono più di tre ore a parlare di cose che poi...quando venne il primo bacio scomparirono nel nulla, come spazzate via dalle onde del mare.
Non sembrava vero a nessuno dei due, l' attrazione era fortissima e quando Josh si stacco dalle labbra di lei per pronunciare poche parole, i suoi occhi non sapevano dove guardare da tanta era la timidezza che li tormentava.
Quelle parole erano : "Vuoi venire da me?"
Le mani di lui cercano subito di scusarsi e tra un sussulto ed morso alle labbra continuò:
"Scusami, sono un po' imbarazzato, di solito non faccio questo tipo di proposte e quindi..."
"Si" rispose Cindy "anche se non sono il tipo di ragazza che accetta questo tipo di proposte alla prima sera."
Mentre il taxi giallo che li portava a casa correva come un pazzo i due non smisero un secondo di toccarsi, baciarsi e accarezzarsi.
Josh stava sulla 80a strada e la finestra del suo appartamento dava sugli alberi di Central Park , una casa molto elegante, sobria ed ordinata ma a Cindy questo non interessava perchè era troppo occupata a togliersi i vestiti di dosso quando entrarono nell' appartamento, si rifugiarono nel letto, tra le lenzuola bianche e fecero l'amore per molto tempo, alcuni narrano che non si siano mai fermati in tutta la notte.
Accoccolata al cuscino Cindy dormiva con un sorriso che si era quasi dimenticata di avere fino a quando un raggio di sole la chiamò ad aprire gli occhi e a realizzare di essere sola nel letto, in un primo momento lo spavento di rendersi conto che era stata tutta causa di una sbronza l'aveva scossa un po'...ma quando Josh entrò in camera con un vassoio tra le mani sorridendo dolcemente, le sue membra si rilassarono di nuovo.
Baci, carezze, abbracci, cornetti, caffè, spremuta d'arancia, marmellate li avevano riavvicinati dopo una notte da sogno, a questo punto Josh prese le redini ed intavolò un discorso:
"Senti, io non so cosa sia accaduto ma so che tutto questo non mi era mai capitato in tutta la mia vita, tu sei splendida e fare l'amore con te è la cosa più emozionante che mi sia capitata da quando ho iniziato a fare sesso...ma nello stesso tempo ora ho paura che invece per te si sia trattato solo di una piacevole compagnia..."
Cindy sorrise mentre sorseggiava il caffè e disse:
"Mettiamola così...mi hai rubato le parole di bocca...anche a me non era mai capitata una cosa così dolce nella vita!"
Uno sguardo intenso seguì le loro parole e il tutto finì con un sacco di roba da mangiare sul pavimento e loro due che riprendevano a fare l'amore.
Quando la fatica li aveva portati ad abbracciarsi e a fissare il soffitto fumando una sigaretta Josh riprese la parola:
"Mmmh, ho una brutta notizia da darti...anche se è sabato devo fare un salto in ufficio per sistemare delle carte che mi servono per lunedì e mi sa che non sarò a casa prima delle otto di sta sera...ma tu puoi stare qui se vuoi, dormire ancora un po'...rigirarti tra le lenzuola, svegliarti con calma, finire di fare colazione...c'è dell'altra roba in cucina e quando vuoi uscire basta che ti tiri la porta alle spalle!"
Cindy era talmente emozionata che il suo sguardo sembrava assente, nonostante ciò disse:
"Ok, mi faccio una doccia nel tuo bagno e poi vado a casa...ma voglio rivederti sta sera!"
Josh: "Andata! Ti porto a cena in un ristorante italiano dove fanno gli spaghetti alle vongole più buoni della città!"
Credetemi, andava tutto alla perfezione e quando Josh la salutò per scappare in ufficio lei gli diede il suo numero di cellulare e gli disse:
"Buon lavoro...chiamami per dirmi quando mi passi a prendere."
Josh si chiuse la porta alle spalle e Cindy si lasciò cadere sui cuscini con lo stesso sorriso che le stava stampato in faccia dal momento che aveva aperto gli occhi quella mattina, allora gli occhi li chiuse e pensò che aveva bisogno di raccontare, di condividere con qualcuno tutto questo sogno, allora prese il telefono e chiamò la sua amica Lucy...
CONTINUA...

martedì, settembre 19, 2006

CIAO LUCY,HO CONOSCIUTO L'UOMO DELLA MIA VITA


Erano quasi le dieci quando Cindy fece ingresso alla festa, si nascondeva un po' dietro le gonne delle sue amiche preoccupata che quel filo di trucco che aveva deciso di concedersi quella sera fosse già troppo.
Cindy era una ragazza semplice, di buona famiglia, padre irlandese e madre indiana, gente che in passato si era data da fare, gente che si era impegnata e lei ne era la dimostrazione, la pelle color caffèlatte, i capelli più neri delle piume di un corvo, due occhi verdi che brillavano come smeraldi e un sorriso che avrebbe dato serenità anche ad una corsia di lungodegenti terminali.
Le sue amiche avevano fatto carte false per portarsela dietro al party, Cindy si trascinava una brutta storia alle spalle, infatti pochi mesi prima, decidendo di fare una sorpresa al suo ragazzo lo andò a trovare a Washington e sfiga volle che proprio quel giorno il suo piccolo eroe che aveva conosciuto ai tempi della high-school si stesse facendo allietare il pomeriggio da due cheerleaders della squadra di football della sua università.
L'immagine che le si propose dinanzi la lasciò sconvolta per mesi...i tre giocherelloni si erano messi a fare il trenino e mentre il suo moroso con aria gioviale e spensierata si sbatteva a pecorina una biondina tutto pepe che trall'altro strillava come un maiale quando viene purcitato (concedetemi questo friulanismo che mi garba troppo, purcitare significa ammazzare il maiale per farne i salumi e i vari derivati) allo stesso momento lasciava che una lady di ferro vestita di una succinta tuta in vinile lo possedesse violentemente con un fallo di plastica ancorato alla tuta stessa!
Riuscite ad immaginare cosa deve aver provato quella ragazza alla quale era già stato difficile approciare al concetto di fellatio...e diciamolo, pratica alla quale s'era piegata solo dopo numerose ed insistenti richieste da parte del suo ragazzo e unicamente per un semplice motivo...e quel motivo si chiamava amore.
Non di certo lo stesso motivo che aveva fatto si che lui si ritrovasse avvinghiato tra due stordite del cazzo con un pezzo di gomma dura dentro al culo!
Questa comunque è un' altra storia, torniamo piuttosto alla festa di fine estate che aveva riunito più di un centinaio di persone in un open space dalle parti di Dumbo, il quartiere di Brooklyn che si apre partendo dai piedi del Brooklyn Brige per l'appunto...

domenica, settembre 17, 2006

WHO THE HELL ARE YOU?


Regina?Sello?Udine?
mmmh...non mi viene in mente nulla...ti dico tutto...se mi dici chi sei però!
In caso di timidezza usa pure il mio indirizzo mail:
fabiocussigh@hotmail.com
(se hai delle mie foto con i brufoli...mandamele)
Sono curioso di sapere come fa la gente a trovare il mio blog in maniera casuale...tanto più che colgo l'occasione per chiedere anche le generalità di "MIA"...che è comparsa e scomparsa in un lampo.
Prometto che se scopro di avere nuovi lettori entusiasti e polemici al punto giusto...non come quelli vecchi che ormai hanno perso la verve (magari se vi maltratto un po' ricominciate a pungere)...riprendo a scrivere decentemente, posso farlo, ho tante storie che mi ronzano in testa...non roba moscia come gli ultimi post, roba tosta tipo:
1-IL CANE MORTO NELLA VALIGIA
2-CIAO LUCY, HO CONOSCIUTO L'UOMO DELLA MIA VITA
3-PROGRAMMARE LE COSE ELIMINA L'EFFETTO SORPRESA
4-IL MIO AMICO "CAZZO DI LEGNO"
5-DO UNA FESTA, NON PORTARE TUA MADRE
ECC...
Aloha

martedì, settembre 05, 2006

ALOHA STEVE


Oggi avevo una storia divertentissima da raccontarvi ma purtroppo il mio morale è a terra e non me la sento di mettermi a sparar cazzate.
Steve Irwin è morto questa mattina a Port Douglas in Australia, colpito al cuore da una puntura di una pastinaca, se l'animale l'avesse punto in qualsiasi altro punto del corpo si sarebbe sicuramente salvato, il veleno della razza è potente ma un immediato soccorso può salvarti, infatti da che si ricorda un evento del genere, solo tre persone sono morte in Australia a causa di questo animale, la sfortuna ha voluto che l' aculeo di 25cm gli trafiggesse il ventricolo sinistro portandolo così ad un inevitabile arresto cardiaco.
Nessuno si sarebbe mai aspettato che Steve o meglio noto come "Crocodile Hunter" o l'uomo coccodrillo, come piaceva chiamarlo a me morisse tra le acque dell' oceano, tutti si aspettavano che prima o poi un grosso cocco o un serpente velenoso gli dessero una lezione di vita...ma non è andata così, l'ironia della sorte ha voluto che fosse un pesce all' apparenza innocuo a dargli l'estrema unzione.
Steve era una persona splendida,un uomo che ha fatto moltissimo per combattere la caccia ai canguri e ai coccodrilli in Australia, avevo visto i suoi documentari, i suoi film, avevo letto la sua storia e condividevo le sue idee rispetto alla protezione delle specie animali.
Vado a letto con un velo di tristezza ripensando al suo volto spensierato mentre catturava coccodrilli con le mani per portarli lontano dalle zone di bracconaggio.
Aloha Steve...e Mahalo.